
Negli ultimi tempi, sempre più aziende di trasporto e noleggio si trovano a dover affrontare una spiacevole e pesante realtà: il fermo amministrativo dei propri veicoli.
La particolarità di queste situazioni è che spesso la colpa non è dell'azienda stessa, ma del conducente del mezzo. Ci troviamo di fronte a un problema che merita un'attenta riflessione e, soprattutto, una maggiore tutela per chi opera in buona fede.
Un Caso Concreto: Quando l'Azienda Subisce le Conseguenze
Per rendere l'idea più chiara, prendiamo un esempio concreto che abbiamo recentemente seguito. Un'azienda di trasporti si è trovata a subire il fermo amministrativo di uno dei suoi veicoli a causa di un'infrazione commessa da un autista.
Nello specifico, la Polizia Stradale ha fermato il conducente e ha scoperto che non aveva la "CQC" (Carta di Qualificazione del Conducente) in regola. Questo ha portato non solo a una multa per l'autista, ma anche al fermo del veicolo per tre mesi, in base all'articolo 116 del Codice della Strada.
Immaginate il disagio per l'azienda: un veicolo bloccato per un errore altrui, con ripercussioni economiche significative e, in più, il rischio di dover pagare la multa come "co-obbligata" insieme al trasgressore.
Ma è davvero giusto che l'azienda sia così penalizzata? Come può tutelarsi quando non ha un ruolo attivo nella condotta sanzionata?
Cosa si intende per "CQC"? Un Chiarimento Necessario
Prima di addentrarci ulteriormente, facciamo chiarezza su cosa sia la "CQC". La Carta di Qualificazione del Conducente è un documento aggiuntivo alla patente di guida, indispensabile per chi svolge professionalmente il trasporto di merci o persone con veicoli che richiedono patenti di categoria C, CE, D o DE. In pratica, è una sorta di "patentino professionale" per gli autisti.
Il Nodo della Questione: La Buona Fede dell'Impresa
Tornando al nostro caso, se un autista circola con la CQC scaduta, è giusto che venga sanzionato. Tuttavia, il fermo del veicolo rappresenta una misura eccessivamente gravosa per l'azienda, che agisce in buona fede.
L'impresa di trasporti, infatti, si affida alla professionalità dei suoi autisti. È lecito aspettarsi che un professionista controlli la regolarità della propria patente, le scadenze della CQC e, in generale, tutta la documentazione necessaria. In questo senso, l'autista dovrebbe sollevare l'azienda da responsabilità per la propria condotta.
L'impresa deve poter fidarsi di ciò che un autista qualificato dichiara. È l'autista, e solo lui, che è tenuto a verificare minuziosamente e con attenzione la propria documentazione. Pertanto, l'azienda opera in perfetta buona fede, basandosi sull'affidabilità del proprio dipendente, e non dovrebbe pagare il prezzo per errori commessi da altri.
La Reazione del Settore e le Prime Sentenze Favorevoli
Questa crescente tendenza a imporre il fermo amministrativo alle aziende di trasporto ha generato un forte malcontento nel settore, che ha invocato un intervento dell'Autorità Giudiziaria. E, fortunatamente, i Giudici di Pace in tutta Italia hanno iniziato a pronunciarsi sulla questione.
In numerosi ricorsi presentati contro le multe del Codice della Strada, i Giudici di merito stanno dimostrando una chiara tendenza a ritenere che il fermo amministrativo sia una sanzione troppo severa per l'azienda, che, ricordiamolo, è considerata "co-obbligata".
Recenti sentenze hanno infatti confermato che è compito del conducente assicurare all'azienda di essere in possesso di tutti i requisiti per guidare il veicolo. Di conseguenza, l'azienda può invocare la "buona fede" per essersi affidata al proprio dipendente, portando all'annullamento del fermo amministrativo in quanto illegittimo.
Uno Sguardo al Futuro: Verso una Maggiore Tutela
Sebbene il problema non sia ancora del tutto risolto e si attendano pronunce decisive da parte della Corte Suprema, c'è un'importante speranza. Date le forti contestazioni da parte del settore dei trasporti, si confida in un intervento del Legislatore.
L'obiettivo è chiaro: apportare le modifiche necessarie alla normativa per favorire l'operato delle aziende di trasporto, riconoscendo la loro buona fede e proteggendole da sanzioni eccessive per colpe altrui. È fondamentale che il sistema giuridico evolva per garantire maggiore equità e sostenere un settore vitale per la nostra economia.
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